le mie poesie
Vado avanti
Nonostante tutto e tutti
Vado avanti.
le gambe tremano
Vado avanti.
Vita Meravigliosa e Irriverente che innanzi a me ti ergi Maestosa!
D'infinita Bellezza e Sapienza.
Generosa,
Ovunque semini occasioni mai colte
E ti burli di me che ho paura del buio.
Non son fors' io degna a giocare se é gioco?
Con gli occhi offuscati e i pensieri impazziti
Mi è chiaro che esiste
Non solo una via
Cerco la mia
Vado avanti.
Persone
Le persone non capirò mai
Eppur sono anch'io.
Ognuno ai miei occhi è un mondo,
Certo imperfetto
Ma assai interessante.
Troppe catene a protegger
Tesori e Miserie
Dietro ogni porta!
Siam come foglie inconsapevoli
Del medesimo albero
In attesa che il vento
Ci porti lontano
Fino a capire
Che soli
Non abbiamo alcun senso.
L' albero
Dalla finestra ti osservo per ore
E ho pena per te
Che devi affrontare
Spogliato di vesti
Piogge impietose, gelidi venti.
Mai un lamento.
E quando arrivi stremato alla fine
Risorgi grandioso
Piú forte di prima.
Paziente degli anni che hai superato
Dall'alto mi guardi e par tu mi dica:
"Adesso hai capito o vuoi continuare?"
Ma io sono nuova,
Ne ho da imparare
E dalla finestra ritorno a guardare.
Primavera
Quel vento leggero che mi smuove da dentro
Mi dice che è giunta la bella stagione
Così il mio pensiero corre là
Dove il mio cuore giace in attesa di me
E devo raggiungerlo, presto, ora!
Dovessi mai perdermi un solo momento
Di quell'orchestra suonante e danzante.
Ah! Leggera vago sui campi fioriti e ondulati...
Gli odori no, non li posso descrivere
Ma sono dovunque.
Mia adorata Sardegna
Madre mia
Solo devo chiudere gli occhi
Per sentire il tuo abbraccio.
Paese
Gente comune al mattino si sveglia
s'appresta a sbrigar le dovute faccende
Con molta lentezza a riempir la giornata.
Le donne si fermano in strada a parlare
Ognuna incurante del proprio da fare
E solo al rintocco del mezzodì
Ansia e premura si fanno sentir.
Oggi c'è il sole!
Lo so perché sento il vociar di bambini
Due vecchi in panchina seduti vicini
Gente cordiale che ancor si saluta
Ovviando a rancori e invidie remote.
Le case, la chiesa, un quadro stupendo
Dipinto da chi, ancor con rispetto
Cura il suo prossimo oltre se stesso.
Grazie
Per ogni riso e per ogni pianto
Grazie!
Per avermi mostrato la via più difficile
affinché scegliessi quella più facile
Grazie!
Per avermi negato la Forza
si ch'io potessi trovarla da sola
Grazie!
Per avermi insegnato che se le parole feriscono
c'è sempre un posto dove possiamo stare nudi
uno di fronte all'altro, nel cuore
Grazie!
Grazie per il Dono più grande che è la Vita!
Per avermi spiegato che nulla è scontato, neanche l'Amore
Ché una brocca vuota non ha acqua da versare
Grazie!
Per avermi detto che ogni percorso è individuale
ma io so che siamo tutti parte dello stesso Dio
Grazie!
Perché ancora sto cercando la strada per la Felicità
Battendo forse i sentieri più oscuri,
nonostante la luce sia sempre con me
Grazie!
Grazie infine perché una volta ho scelto io il mio cammino
e devo solo ricordare che ognuno è l’artefice del suo proprio destino.
Corpo mezzo e limite
Non ti conosco, né ti capisco
Non ti amo, non ti bramo e non ti godo.
Anima mia o forse Ego
Con te voglio stare
Non mi allontanare
Come una madre i figli
Quand'è l’ora di diventar grandi.
Io, solo impaurita oppur capricciosa
E più pigra ancora?
E intanto qui ferma
A pensare e pensare
A come si fa veramente ad amare
Quell’unico mezzo a potermi tuffare
Che tra le onde io voglio danzare
E giocare ..
O anche far nulla per non affondare.
Amici
Quel tardo pomeriggio a Berlino
In quella piccola cucina,
Io e te
Seduti a quel tavolo bianco
E dietro la chiesa.
Tu con in mano il tuo thè.
A un tratto i nostri cuori ragazzini
Sono volati
Scacciando via tutti i corvi,
Lasciando una scia infuocata
Che ancora mi duole.
A Marco ( U.C.R.)
Un uomo zoppo camminava solo
Nel vento e la pioggia camminava solo.
Il gelo pungeva i suoi arti malati
Ma lui sempre camminava solo,
Zoppo e col sorriso.
Chiunque incontrasse
Non si chiedeva perché fosse zoppo e solo
Ma perché sorrideva.
E lui a tutti sorrideva
Anche al vento e alla pioggia.
E andò molto, molto lontano
Poi un bel giorno
Non più il gelo
Non più la pioggia
Non più dolore
Solo il sorriso.
Il faro
Mi sono perso, guidami.
Sento freddo, scaldami.
Ho tanta rabbia, calmami.
Ho paura, aiutami.
Noi, una vita ad errare tra gioie,
dolori, stoltezze..
E tu, che nella notte più buia
Brilli tra la luna e le stelle.
( Dedicata a Michele, mio cognato
che troppo presto ha lasciato questo mondo).